EMILIANO PARDO

EMILIANO PARDO

BIOGRAFIA

Emiliano Pardo

Chitarrista, batterista, percussionista, compositore, arrangiatore e
attualmente insegnante di chitarra in scuole di musica private di Roma.
Ha studiato in varie scuole rinomate, (John Coltrane, Béla Bartók). Ha maturato, nonostante la sua giovane età, molta esperienza nel campo della fonia, riscontrando ottimi risultati nell’autoproduzione, nel campo della composizione, sia propria, sia su commissione
e nell’eseguimento di live.
Per lo più autodidatta, ciò gli ha permesso di poter concepire la musica e la relativa composizione
in modo emotivo, più che razionale, permettendogli inoltre di sviluppare una grande creatività.

“La tecnica è il mezzo, non l’obiettivo”.

Ha maturato anche una certa esperienza nella completa gestione di una sala
prove. Possiede capacità nell’inserirsi in
contesti musicali sempre nuovi, legati quindi a persone diverse, dando
sempre il meglio e ottenendo ottimi risultati.
Possiede inoltre un grande gusto musicale, sa come gestire la composizione,
a livello tecnico ed emotivo.
Ha maturato varie esperienze nella composizione di brani per registi
italiani, tra cui uno con nome di rilievo
(Es: “La scuola è finita” di Valerio Jalongo). Ha composto varie colonne
sonore per cortometraggi horror e ha partecipato più volte come
attore/musicista in film e video musicali di livello professionale. Ha
suonato e svolto interi live nel maggior numero di locali conosciuti a Roma
(Stazione Birra, Alpheus, Init, Traffic, Zoobar, Mads, Sinister Noise,
Spazio Ebbro).
Ha svolto live anche fuori dalla sua città di nascita (Bologna, Trento).
Ha avuto occasione di far passare diversi propri brani in radio (”We Want
Radio”, “Radio B-Side”).
L’artista è stato recensito più volte positivamente.
Recentemente ha lavorato al suo primo album ufficiale, composto da 8 brani.
“An instrumental expression of my heart”, un album acustico strumentale
improntato sulla chitarra. Il lavoro è pubblico e l’artista avrebbe
l’obiettivo (tra tanti) di farlo utilizzare come sottofondo e da colonna
sonora per ogni genere di lavoro cinematografico, che si tratti di lungo o
cortometraggi, documentari e anche film. L’album si presta molto, a parere
dell’artista, a questo percorso che appunto il lavoro potrebbe
intraprendere.
L’artista sta attuamente lavorando al suo secondo prodotto, questa volta
utilizzando un ampio set strumentale, quindi un album comprensivo di tutti
gli strumenti necessari a garantirgli un lavoro che andrà a concludersi con
delle sonorità Rock, Pop, Country e Southern, generi musicali che sono
parte naturale dello stile musicale dell’artista. Non mancheranno però
sonorità etniche, che spazieranno da atmosfere africane, indiane e arabe
(le quali si posso già percepire in “An instrumental expression of my
heart”).